Unione Economica Eurasiatica Sergej Glazijev

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Traduzione dalla lingua russa alla lingua italiana: Olga L Juravlyova
Perugia, Italia, il 5 Novembre 2017

Articolo di Sergej Glazijev

Creazione dell’Unione Economica Eurasiatica
e perspettive della sua collaborazione con l’Unione Europea

Per me e' un grande onore raccontare dei risultati del nostro lavoro sulla fondazione dell’Unione Economica Eurasiatica nel corso del quale abbiamo utilizzato in modo ampio l’esperienza dell’integrazione europea. Quelle fasi della creazione dell’Unione Economica Eurasiatica che le abbiamo passate durante gli ultimi quattro anni sono corrisposte alle epoche storiche che passava l’Unione Europea durante i vent’anni.

I nostri dirigenti parlavano spesso della formazione di un grande spazio economico della collaborazione e dello sviluppo da Lisbona fino a Vladivostok dove aziende russe ed europee potrebbero sfruttare al meglio delle liberta' economiche e unire i loro vantaggi concorrenti nel raggiungimento dei reciproci risultati economici.

Mi ricordo come all’inizio degli anni 90 i nostri governi facevano consulenze molto attive sulle date tematiche. Inoltre, nell’accordo del partenariato e della collaborazione con l’Unione Europea firmato in quel periodo erano posti gli obiettivi ambiziosi. Ancora oggi noi dovevamo vivere nelle condizioni del commercio libero, se quelle condizioni della collaborazione discusse prima fossero state compiute.
 
Negli anni duemila il Presidente della Russia Vladimir Putin parlava piu' di una volta della necessita' di rafforzare la collaborazione tra la Russia (attuale lo Spazio economico comune tra la Russia, la Bielorussia e il Kazakhstan) e l’Unione Europea. Quegli scopi ambiziosi che noi abbiamo stabilito all’inizio degli anni novanta rimangono per noi sempre le questioni prioritarie, e nella collaborazione con aziende europee vediamo delle ampie opportunita' per la modernizzazione dell’economia russa a scopo di trovare insieme le vie d’uscita dalla crisi economica. 

Purtroppo durante gli ultimi dieci anni si nota il rallentamento delle negoziazioni sul rafforzamento della collaborazione tra la Russia e l’Unione Europea. Ci siamo diretti verso la via della creazione della nuova unione economica regionale in base alle condizioni del libero commercio, il mercato comune per merci, servizi, capitali e lavoro con la Bielorussia e il Kazakhstan.
Durante i tre anni era creata l’Unione Doganale. Abbiamo cominciato questo lavoro alla fine dell’anno 2007 e l’abbiamo terminato nel 2011. In seguito nel 2011 abbiamo passato alla fase successiva dell’integrazione cioe' alla creazione dello spazio economico mettendo come uno scopo l’abolizione delle barriere commerciali e altre in via di movimento per merci, servizi, capitali e lavoro.
 
Abbiamo seguito a lungo questo percorso. E anche se per molti osservatori la  formazione dell’Unione Doganale diventa un dato di fatto inaspettato, durante tutto questo periodo che seguiva dopo il crollo dell’Unione Sovietica noi abbiamo avuto lo scopo di abbassare l’influenza negativa dei confini statali sul commercio e sulla collaborazione.

Ancora nell’anno 1990 quando esisteva l’Unione Sovietica, nei nostri piani di transizione verso una nuova struttura statale – verso l’attuale spazio postsovietico -  era incorporato un obiettivo di non permettere l’interruzione dei rapporti economico-commerciali. Percio' a partire dal 1991 noi manteniamo i rapporti del libero commercio. Durante tutti questi anni da noi esisteva il commercio libero basato sugli accordi bilaterali tra la Russia e gli altri Paesi dello spazio postsovietico. 

Nell’anno 1994 era sottoscritto il primo accordo sullo spazio economico comune nel quale ha partecipato anche l’Ucraina. Questo accordo non era realizzato per alcuni motivi pero' il movimento in quella direzione non si fermava mai.

La logica dei processi dell’integrazione nello spazio postsovietico in generale non e' distinta dalle misure adottate dall’Unione Europea. Due anni fa noi abbiamo passato dai rapporti bilaterali del commercio libero ai rapporti multilaterali che funzionino per tutta la gamma dei prodotti, esclusi zucchero, tabacco e alcool. Nel periodo dal 2007 al 2011 era creata l’Unione Doganale. In questo momento stiamo lavorando per la realizzazione dello spazio comune, del mercato comune per servizi, merci, capitali e lavoro. 

Gli obiettivi del nostro processo di integrazione. Per il momento abbiamo raggiunto l’effetto dell’eliminazione delle frontiere doganali. Tra la Russia, la Bielorussia e il Kazakhstan i confini doganali non esistono piu'. E durante i primi due anni di funzionamento del territorio doganale unito abbiamo ottenuto l’effetto molto positivo. Il volume degli scambi bilaterali e' cresciuto quasi in due. Bisogna notare che il crollo dell’Unione Sovietica e l’emersione dei confini nazionali hanno influenzato in modo negativo l’attivita' economica dei nostri Stati.

Circa la meta' del duplice calo del volume della produzione industriale cade sull’interruzione dei rapporti economici tra grandi corporazioni che funzionavano nel periodo sovietico e che in seguito sono state trasformate nelle imprese private autonome pero' non hanno potuto conservare i rapporti di cooperazione. Per conto dell’accaduto abbiamo perso ; della produzione industriale, percio' l’eliminazione delle frontiere doganali ristabilisce la cooperazione, permette di ridurre i costi di vendita e di usare il regime massimamente liberale del commercio reciproco che ha dato il doppio aumento del volume commerciale durante i primi due anni del funzionamento dell’unito territorio comune.
   
Nei giorni nostri funziona il Codice Doganale comune cioe' il sistema unico della gestione doganale basato sulla convenzione internazionale di armonizzazione e facilitazione delle procedure doganali nota come la Convenzione di Kyoto. E' stato fondato il sistema comune della politica commerciale che include la tariffa doganale unica, il sistema unitario delle misure della gestione non tariffata, il sistema comune del controllo sanitario e veterinario e anche a partire dall’anno precedente al passato noi accettiamo i regolamenti tecnici unitari – cioe' viene creato il sistema unico della regolazione tecnica.
 
Le tappe del processo integrativo. Per la data odierna abbiamo in funzionamento i centinaia degli accordi internazionali che formano la base giuridica dell’Unione Doganale e dell’Unico Spazio Doganale e una mille e mezza delle decisioni dell’organo sovranazionale cioe' della Commissione dell’Unione Doganale che si chiama la Commissione Economica Eurasiatica. 

L’agenda quotidiana dell’attivita' d’integrazione. Si tratta della lista degli accordi sulla base dei quali oggi funziona lo Spazio Economico Unico che noi pianifichiamo finire di formare completamente verso l’anno 2015. Lo Spazio Economico Unico presuppone la cessione al livello della Commissione Economica Eurasiatica circa delle 150 funzioni del controllo statale e della gestione di questioni economico-commerciali.
 
Ugualmente alle sopra menzionate funzioni del controllo doganale, l’approvazione dello Spazio Economico Unico (SEU) prevede l’elaborazione delle richieste comuni per i sussidi ed e' cio' che migliora le condizioni di concorrenza; per acquisti statali; per questioni della creazione del mercato comune di servizi secondo il principio del regime nazionale includendo qui servizi energetici, finanziari e di trasporti, l’armonizzazione della gestione antimonopolistica. 

La transizione verso l’unico sistema tariffario per trasporti ferroviari, per forniture di gas e delle altre fonti energetiche, per gasdotti, oleodotti, condotte.  Inoltre, ci vogliono gli accordi che difenderebbero migranti che consistono la base del mercato di lavoro comune e ci vuole anche il sistema comune dei regolamenti tecnici che verso la data odierna consta piu' dei trenta documenti tecnici nelle attivita' economiche chiavi collegate alla sicurezza.
 
La storia breve della nostra attivita'. L’evento chiave della formazione dell’Unione Economica Eurasiatica e' diventato la presa di una decisione fatta tre anni fa dal nostro governo che tutti i tre membri dell’Unione Doganale dovranno entrare nell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) come l’unico territorio doganale. Devo dire che gli avversari dello sviluppo dell’integrazione russo-europea ci ripetevano costantemente: rimandiamo la creazione dei regimi preferenziali commerciali tra la Russia e l’UE fino a quel momento quando la Russia entrera' nell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). 

Il 9 giugno del 2009 i nostri primi ministri hanno preso la decisione che la Russia, la Bielorussia e il Kazakhstan cominceranno a condurre le trattative basandosi alle uguali posizioni di negoziato e non abbiamo aspettato l’entrata di ogni Stato nell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) separatamente ponendo come uno scopo la creazione dell’Unione Doganale. 

Avevamo ragione perch; dopo aver presa tale decisione le trattative sull’adesione della Russia all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) sono velocizzate e diventate piu' effettive. Come il risultato oggi la Russia e' membro dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) assieme ai territori doganali della Bielorussia e del Kazakhstan, nonostante il fatto che la Bielorussia e il Kazakhstan non siano ancora membri della WTO. Entrando nella WTO la Russia vi e' entrata anche con tutto il territorio unito dell’Unione Doganale. E per il giorno di oggi questa barriera non esiste piu'. A partire da questo momento possiamo parlare con l’Ue utilizzando la stessa lingua e andare all’incontro avendo il sistema unito di gestione dei rapporti economico-commerciali. 

Come l’avevo gia' detto, circa 150 funzioni sono state cedute al livello sovranazionale. E qui in maggior parte abbiamo seguito l’esperienza dell’Ue tuttavia avendo messo i limiti definitivi alla nostra integrazione economica. Devo dire che l’ Unione Economica Eurasiatica, la transizione verso la quale si programma nel 2015, funzionera' anche entro questi limiti. Si tratta del fatto che noi stiamo formando i mercati comuni di merci, servizi, capitale e lavoro pero' nel frattempo non abbiamo alcuno scopo della fondazione dell’unione monetaria n; del parlamento unito. 

Noi limitiamo la nostra integrazione esclusivamente con la gestione economica e qui si nasconde l’essenza dell’integrazione economica eurasiatica. Tuttavia noi ci muoviamo molto velocemente. Vi faccio ricordare che l’idea dell’Unione Euroasiatica era per la prima volta espressa 100 anni fa nella scuola filosofica di Trubetskoj, dopo nelle opere di Lev Nikolaevich Gumiljov, l’anniversario di cent’anni del quale abbiamo festeggiato l’anno scorso.
 
Agli inizi degli anni 90 il Presidente del Kazakhstan N. Nazarbaev ha intervenuto con un discorso al pubblico dell’Universita' di Mosca nel quale ha presentato la visione contemporanea dell’integrazione economica eurasiatica. Questo progetto e' diventato uno dei progetti principali di ricostruzione del potenziale economico su questo grande territorio che per il governo Russo viene fondato sul rispetto reciproco degli Stati e sull’accettazione dell’indipendenza di ogni Stato. Alla sua base sta il principio di buona volonta', l’integrazione non e' obbligatoria, ma risponde logicamente alle sfide economiche comuni.

Ogni Stato puo' indipendentemente scegliere la velocita' di partecipazione nei processi integratori. E proprio qui consiste la diversita' dell’integrazione eurasiatica dalle altre forme di integrazione precedenti esistenti nell’Unione Sovietica e nell’Impero Russo. La diversita' consiste nel fatto che stiamo creando lo spazio economico comune nel frattempo conservando la sovranita' degli Stati partecipanti in questo processo. Quel set delle funzioni che noi cediamo al livello sovranazionale e' rigorosamente limitato. 

Probabilmente nel futuro noi rafforzeremo il ruolo degli organi sovranazionali pero' per il giorno di oggi sono le questioni esclusivamente della gestione commerciale, doganale e della costruzione del regime commerciale comune con gli altri Stati basato sui principi della WTO. Devo far notare che quel sistema di gestione stabilita oggi presuppone di lasciare alla gestione nazionale i problemi come la pubblica amministrazione, il codice amministrativo, il codice penale, il codice dei servizi pubblici. 

Le decisioni dell’organo sovranazionale sono le decisioni dell’azione diretta cioe' quella che non richiede l’approvazione dei governi nazionali. Pero' noi utilizziamo il principio del consenso durante la presa di queste decisioni per evitare le situazioni delle questioni contraddittorie che potrebbero provocare l’interruzione del processo integrativo. Ogni Stato ha diritto di abolire la decisione della Commissione Economica Eurasiatica entro una settimana dopo la presa di tale decisione. La Commissione Economica Eurasiatica stessa e' costruita in tal modo che alla pari con pubblici ufficiali internazionali, formanti il comitato della Commissione Economica Eurasiatica, esiste anche il consiglio della Commissione Economica Eurasiatica nel quale partecipano vice-primi ministri degli Stati-membri dell’Unione Doganale.

A differenza del comitato della Commissione Economica Eurasiatica dove lavorano membri del comitato stesso aventi funzioni in qualita' dei pubblici ufficiali internazionali che prendono decisioni con due terzi della votazione, tutte le decisioni del consiglio della Commissione Economica Eurasiatica vengono prese grazie al consenso. Qui funziona il principio che tutti gli Stati hanno il diritto di veto e tutti gli Stati hanno diritti assolutamente uguali. Essi delegano i tre rappresentanti nel comitato della Commissione Economica Eurasiatica e hanno i diritti uguali per partecipare nella presa delle decisioni. Devo dire che ugualmente come l’Ue abbiamo preso la decisione di formare il budget della commissione appoggiandosi sulla raccolta dei dazi dall’importazione delle merci. Noi raccogliamo tutte le merci d’importazione in un’unita' che in seguito vengono divise partendo dal concetto della quotazione degli Stati nell’importazione del territorio doganale unito sulla situazione degli anni 2007-2008. 

Quella divisione era molto importante per evitare conflitti degli interessi. Devo dire che tutte le 1500 delle decisioni che per il giorno di oggi sono state prese al livello sovranazionale unanimemente, cioe' l’unita' dei nostri interessi supera le nostre divergenze.

Con l’Ue abbiamo le condizioni favorevoli cosi' come con gli altri nostri partner commerciali, esclusi i Paesi della CSI, e anche la Serbia e il Montenegro con i quali funziona il regime del commercio libero. 

Nelle prospettiva vogliamo cedere i pieni poteri per la gestione dell’Unione Economica Eurasiatica all’organo sovranazionale, alla Commissione Economica Eurasiatica. Cosi' al formato dei rapporti tra la Russia e l’Ue viene aggiunto il formato dei rapporti tra l’Ue e la Commissione Economica Euroasiatica.
Secondo me nel futuro prossimo i nostri commissari lavoreranno insieme in modo piu' intenso sulla preparazione della nuova base legislativa contemporanea per poter definire la nostra collaborazione multilaterale. 

In conclusione vorrei parlare delle prospettive dell’allargamento dell’Unione Economica Eurasiatica. Per la giornata di oggi abbiamo i cinque Stati partecipanti nel processo d’integrazione. Tranne i tre Stati, membri dell’Unione Doganale, nell’Unione Economica Eurasiatica divenuta l’organizzazione materna nei confronti dell’Unione Doganale entrano anche il Kirghizistan e il Tajikistan. Il Kirghizistan da due anni si trova nelle condizioni del processo di adesione all’Unione Doganale. Questo e' vitalmente importante per l’economia kirghiza, la maggior parte dell’esportazione della quale e' indirizzata alla Russia e al Kazakistan. Grazie all’esistenza del mercato comune il Kirghizistan oggi ha potuto creare circa centocinquanta mila nuovi posti di lavoro nell’industria dell’abbigliamento. Tutto questo settore e' orientato all’Unione Doganale, al consumo in Russia, Kazakistan, Bielorussia. L’energia elettrica kirghiza potr; svilupparsi grazie ai nostri investitori. Cioe' praticamente tutti i settori importanti della crescita economica del Kirghizistan in modo critico dipendono dalla sua partecipazione nel nostro mercato comune. Percio' l’adesione del Kirghizistan all’Unione Doganale e' la condizione indispensabile della stabilita' in questo Paese.

Noi conduciamo sempre le consulenze continue con l’Ucraina che partecipava nella formazione dello spazio economico unico a partire dagli anni 90. Tuttavia nei giorni nostri e' praticamente uscita dal processo d’integrazione asiatico con grandi perdite per la propria economia. Secondo la valutazione dei nostri scienziati la partecipazione dell’Ucraina nell’Unione Doganale permette migliorare la bilancia commerciale dell’Ucraina piu' di 9 miliardi dollari. E' proprio cio' che in questo momento l’Ucraina necessita per uscire nel saldo positivo della bilancia di pagamento e nella situazione economica sostenibile. Nei prossimi anni noi contiamo che grazie all’integrazione economica le nostre economie avranno annualmente in aggiunta dall’1,5 alle 2 percentuali dell’incremento del prodotto lordo. L’effetto economico totale d’integrazione si valuta in piu' dei trilioni dollari nella prospettiva fino al 2030. 
 
Per l’Ucraina la partecipazione nell’integrazione economica euroasiatica e' altamente importante per la propria sopravvivenza e lo sviluppo sostenibile perche' tutte e tre locomotive della crescita dell’economia ucraina: la metallurgia, l’industria metalmeccanica e il settore agroindustriale sono strettamente legati al mercato russo. Nonostante cio' esistono alcuni ostacoli. Noi sappiamo che l’Ucraina sta preparandosi per firmare l’accordo di adesione all’Ue includente le zone del commercio libero.

Noi potevamo accettare questa iniziativa pero' esistono i due “no”: il primo e' che l’accordo viene considerato discriminatorio per l’Ucraina e lo possiamo dichiarare come il partner maggiore dell’Ucraina. L’accordo presuppone la conservazione del gran numero dei ritiri dai rapporti del commercio libero dalla parte dell’Ue, in particolar modo dei prodotti alimentari. Comporta il peggioramento della bilancia commerciale dell’Ucraina dei 2 miliardi dollari annualmente. Secondo le nostre valutazioni, nel caso se la creazione di tale zona squilibrata del commercio libero con l’Ue comportera' la sospensione della partecipazione dell’Ucraina nei nostri processi d’integrazione, in questo caso l’economia ucraina sara' destinata alla catastrofe economica e le finanze ucraine verranno predestinate al default, cioe' l’incapacita' dell’Ucraina servire il debito statale in rapida crescita.   

Noi consideriamo che le questioni del regime commerciale tra l’Ucraina e l’Ue toccano gli interessi di tutti i vicinati dell’Ucraina. L’Ucraina e' il nostro partner nella Zona del commercio libero nel quadro dei Paesi della CSI. Percio' per una costruzione efficace della nostra integrazione, comprese la Russia e l’Ue, bisogna insieme all’Unione Doganale trovare le soluzioni reciprocamente vantaggiose e accettabili senza permettere l’acutizzazione dei rapporti economico-commerciali. Le occasioni per farlo ce ne sono.
 
Lo sviluppo di integrazione economica euroasiatica e l’allargamento dei rapporti reciproci delle nostre unioni di integrazione sono molto importanti per il superamento della crisi globale e per l’uscita sulla traiettoria dello sviluppo sostenibile. Voi sapete che quest’anno la Russia riceve i leader dei 20 Paesi mondiali e potrebbe presentare i grandi progetti congiunti che riguardano la stabilizzazione delle finanze mondiali. In particolare si poteva ricordare l’iniziativa francese dell’introduzione delle imposte sulle transazioni finanziarie. Avendo tale imposta potevamo non solo stabilizzare in qualche modo i flussi finanziari internazionali ma anche raccogliere le risorse significative per il lancio dei seri progetti di sviluppo negli interessi di tutta l’economia globale, negli interessi dell’umanita', negli interessi del partenariato a lungo termine e della collaborazione. La politica del Presidente Russo Putin, della Federazione Russa e del nostro processo di integrazione eurasiatica e' orientata proprio a questo scopo.