Ci siamo incontrati per lasciarci

Êàòåðèíà Àáàðûøåâà
Ci siamo incontrati per lasciarci. Lo sapevi tu e lo sapevo io. Ci è sembrato impossibile mantenere accesa e ravvivare la scintilla scoccata fra di noi nei primi secondi del nostro incontro. La neve cadeva a fiocchi, mi hai stretto a te e io ho nascosto il viso nella tua sciarpa. Ci siamo salutati sapendo che non ci saremmo visti mai più. Mi ricordo quando sei venuto a prendermi all'aeroporto, eri timido, io portavo delle scarpe verde chiaro, trascinavi la valigia sulla strada selciata, mi stringevi a te, e io respiravo l'odore del tuo profumo. In macchina avevi messo Bon Jovi, sapevi le parole di tutte le canzoni, io infilo il disco di Zemfira e guardo le montagne che sfrecciano fuori dal finestrino. Anche i giorni trascorsi insieme sono sfrecciati via, ci diciamo addio. Non ci vedremo più e lo sappiamo. Dici che odi gli addii, io ti metto in mano un bigliettino con le parole: Goodbye my friend! Goodbye my lover! 47 chili di valigia, a fatica li trascini in casa, in tutta fretta getto le tue cose sulla poltrona e riempio i ripiani dell’armadio con le mie camicette. Io imparo a mangiare quello che mangi tu, tu impari a pregare prima di andare a letto. Vendi la moto e mi compri un motorino, io cucino i bliny per i tuoi amici, la nostra casa è sempre piena di gente che crede che gli orsi camminano per le strade. Non ci lasceremo più, è per sempre. Organizzi la luna di miele mentre io penso al colore degli inviti. Scappo con soltanto una borsa in mano, corro velocissima per non farmi raggiungere. Tu attraversi il prato del vicino di casa che ti urla dietro, BASTARDO e mi afferri per un braccio. Mi blocco. Dici qualcosa ma non ti sento, vedo soltanto un'arteria del tuo collo che pulsa. La rabbia mi passa, scoppio a piangere. Mi stringi a te, ti amo così tanto. Mi accompagni all'aeroporto, non riesco a superare gli screzi che ci sono stati fra di noi e non prometto di tornare. Com’è penoso respirare. Mi telefoni, sento i tergicristalli che lavano via le gocce di pioggia dal parabrezza. Non correre, dico. Rispondi che è inutile correre, ormai hai fatto tardi. Resto in silenzio. Faccio molta fatica a respirare, non ho voglia di mangiare, non ho voglia di bere, di dormire. Vivere senza di te? Come posso vivere senza di te, amore mio? Dove trovo la forza per cominciare a vivere senza di te... Ti svegli, ma sul cuscino accanto non ci sono i miei capelli che ti piaceva così tanto arricciare con un dito. Le persiane sono chiuse e non c'è odore di caffè, nessuno salta sul letto, nessuno ti spruzza in faccia l'acqua per i fiori. I ripiani dell'armadio sono di nuovo tutti tuoi. Sei solo. Sono sola. Non vado più da nessuna parte. Non faccio progetti. Bevo il tè e guardo fuori dalla finestra, pregando di non dovermene pentire. La mattina presto chiami per dirmi qualcosa ma appena sento il suono della tua voce mi abbandono alla piena dei sentimenti. Una parte di me fa appello alla ragione, ma un'altra, più antica e selvaggia, la soffoca con il richiamo dell'istinto. Noi non abbiamo un passato e forse non abbiamo un futuro, ma possediamo molto di più: il presente. Finalmente abbiamo smesso di vivere solo di aspettative, facendo progetti e sprecando i momenti più preziosi della vita preoccupandoci di ciò che forse non sarà mai. Tutti i rapporti sono destinati a finire. La nostra esistenza è destinata a finire. Tutti si incontrano e si separano. Ma finché siamo insieme, siamo insieme per sempre, anche se questo "per sempre" un giorno avrà fine.